Risorse uranifere
Quando si parla di uranio ”recuperabile” significa che è possibile estrarre il minerale da un giacimento e renderlo disponibile per un elemento di combustibile, ad un determinato costo che viene espresso in dollari. Analizzando la mappa mondiale dei giacimenti e conoscendone la natura è possibile stabilire la quantità di uranio estraibile formando delle fasce di costi: fino a 40 $, tra 40 $ e 80 $ e fra 80 $ e 130 $. Ovviamente i più economici sono quelli sfruttati per primi.
Tutte le zone dove c’è una comprovata presenza di uranio vengono denominate Risorse Ragionevolmente Sicure (Reasonably Assured Resources, RAR). Una volta noti i giacimenti ragionevolmente sicuri, attraverso analisi corredate da opportune misure di radioattività, si possono individuare luoghi simili da un punto di vista geomorfologico che possono dare indicazioni su giacimenti simili a quelli sfruttati. Tali giacimenti si considerano stimati e fanno parte delle Risorse Addizionali Stimate (Estimated Additional Resources, EAR, anche chiamate Inferred Resources, IR). Tali risorse aggiuntive sono classificate in due categorie: EAR-I ed EAR-II; le EAR II sono meno certe delle prime. Esiste poi un’altra categoria chiamata delle Risorse Speculative (SR), che sono il frutto di una ulteriore estrapolazione delle caratteristiche geomorfologiche di terreni che potrebbero contenere uranio.
Le risorse del tipo RAR sono quelle di sfruttamento più facile, e come tale meno costoso; sono disponibili in quantità che vanno da 507.400 t a 4.587.200 t a seconda di quanto si è disposti a spendere per l’estrazione.
I dati relativi alle Risorse Addizionali Stimate del secondo gruppo (EAR-II) sono molto più precisi rispetto a quelli sulle Risorse Speculative e si stima un quantitativo di uranio di circa 2.200.000 di tonnellate ad un costo compreso fra 80 $ e 130 $.
Le Risorse Speculative comprendono anche l’uranio presente nei fosfati e si possono stimare in circa 22.000.000 di tonnellate di uranio. Se aggiungiamo anche l’uranio presente nelle acque degli oceani si arriva ad un quantitativo di uranio di circa 4 miliardi di tonnellate!
La tecnologia di estrazione di uranio dai fosfati è sostanzialmente matura: la si utilizza già in Belgio e negli Stati Uniti. Tuttavia ha diffusione limitata perché ha ancora costi non convenienti: si stima che un progetto di estrazione di 100 tU/anno avrebbe un costo nel range 60-100 $/kgU (considerando inclusi i costi di investimento).
Per quanto riguarda invece l’estrazione dell’uranio dall’acqua di mare, sono state effettuate ricerche in Giappone con esito incoraggiante: tuttavia, si tratta ancora di una tecnologia sperimentata solo su scala di laboratorio con costi estremamente alti, stimata intorno ai 300 $/kgU.
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