Energia pulita
L’energia geotermica viene universalmente considerata un’energia pulita. La caratteristica che rende questa fonte rinnovabile preferibile alle altre, è la sua disponibilità costante. L’energia geotermica consente, infatti, di disporre di energia elettrica 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.
Nella sua condizione naturale il fluido geotermico si presenta nel serbatoio in forma di vapore, come avviene in Italia a Larderello, o in forma liquida come sul Monte Amiata. In entrambe le situazioni uno strato di rocce impermeabili isola il serbatoio geotermico dalle acque di falda superficiali.
Il vapore acqueo è in genere associato ad altri gas, come H2S e CO2 in misura variabile, e proprio la percentuale di questi gas cosiddetti incondensabili associata alla temperatura del fluido stesso determina poi la possibilità di reiniettare o meno tutto il fluido per alimentare nuovamente i serbatoi.
Per estrarre questo fluido nel massimo rispetto e tutela delle falde superficiali, vengono effettuati pozzi con una struttura “a cannocchiale rovesciato” che assicura l’assenza di contaminazioni da parte del fluido geotermico nel suo cammino per arrivare in superficie. In questo percorso, il fluido cambia stato trasformandosi parzialmente in vapore.
Si ha così una miscela acqua vapore caratterizzata da una elevata temperatura e quindi da un alto contenuto energetico.
Per fluidi di questo tipo, in ogni parte del mondo, viene utilizzato il ciclo ad ammissione diretta del vapore con torri di raffreddamento di tipo evaporativo.
Il fluido reperito dal pozzo viene convogliato verso la centrale grazie ad una rete di trasporto del fluido integrata, progettata e realizzata scegliendo percorsi che seguono la morfologia del terreno e della vegetazione, sfruttandone le discontinuità per un migliore inserimento.
Inoltre, nei tratti a maggiore visibilità, vengono realizzate schermature vegetali per ridurre l’impatto visivo delle operazioni di estrazione e trasporto del fluido geotermico.
Dai vapordotti, il fluido ad alta temperatura viene inviato direttamente alla turbina generando così l’energia elettrica.
Il fluido viene quindi convogliato al condensatore dove il vapore torna allo stato liquido mentre il gas viene separato per essere successivamente trattato.
Le centrali di nuova generazione, in Italia, sono dotate delle migliori tecnologie disponibili in campo ambientale. Il trattamento viene effettuato attraverso la tecnologia AMIS (Abbattitore Mercurio e Idrogeno Solforato-H2S). Il processo consente di abbattere in altissima percentuale il mercurio e l’idrogeno solforato. L’acqua estratta dal condensatore viene avviata alla torre refrigerante ad “umido” dove per effetto evaporativo si raffredda. La parte che evapora nuovamente nel processo viene immessa in atmosfera mentre la parte liquida in esubero viene reiniettata nel serbatoio geotermico.
Le torri di raffreddamento di nuova generazione sono progettate, negli impianti a tecnologia avanzata, con eliminatori ad altissima efficienza delle goccioline trascinate dall’atmosfera, il drift, e con ventilatori a bassa rumorosità; hanno inoltre dimensioni estremamente più contenute rispetto al passato e risultano molto più compatibili con il paesaggio circostante.
Energia per sempre?
L’energia della Terra è, almeno alla scala della vita umana, apparentemente inesauribile; tuttavia anche lo sfruttamento dei campi geotermici deve avvenire con un attento controllo e una gestione oculata delle risorse.
I campi geotermici tendono progressivamente ad un naturale declino che può essere efficacemente contrastato attraverso la reiniezione studiata e mirata attraverso la conoscenza del serbatoio stesso. Una reiniezione non corretta porterebbe infatti ad un raffreddamento, che diminuisce la produttività e la capacità del serbatoio di rigenerarsi.
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