Energia inesauribile e sostenibile
Il sistema di climatizzazione geotermica è indicato nel Libro Bianco per il Futuro “Fonti di Energia Rinnovabili” COM 97 dell’UE come una possibilità di riscaldare e climatizzare le nostre case in modo pulito e sostenibile per l’ambiente.
Si tratta, infatti, di un sistema a bassissima emissione di CO2 e di gas nocivi per l’ambiente: le emissioni sono legate alla quota di energia elettrica necessaria al funzionamento delle pompe di calore, ma, come si può osservare analizzando i rendimenti di queste ultime, l’energia termica ricavata al sottosuolo e “incrementata” dalle pompe è di 4 volte superiore all’energia consumata.
L’energia ricavata dal sottosuolo è energia rinnovabile, anzi, praticamente inesauribile, e molto pulita: l’utilizzo del calore endogeno, infatti, non produce emissioni di alcun genere, nè di CO2, nè di altri gas (come composti dello Zolfo o ossidi di Azoto), nè polveri sottili. I fluidi termovettori, che circolano a circuito chiuso nelle sonde, non sono mai a contatto con il terreno o con le acque di falda e, in ogni caso, è garantito l’utilizzo di sostanze non tossiche per l’ambiente. I circuiti chiusi permettono un grande risparmio di acqua, che, una volta immessa nell’impianto, viene continuamente riutilizzata. Gli impianti sono di dimensioni contenute e di impatto visivo praticamente nullo: una volta ultimati, tutto ciò che si vede è la pompa di calore, della grandezza di un frigorifero, e il serbatoio dell’acqua calda, dell’ingombro di un normale “boiler”. I rumore prodotto dalle pompe è simile a quello di un frigorifero e possono quindi essere installate all’interno delle abitazioni. La sola “limitazione” alla diffusione di questo nuovo sistema per la climatizzazione domestica è l’utilizzo in edifici di grandi dimensioni (come, per esempio, un grande palazzo a più piani), che richiede la realizzazione di diverse sonde (o di raggiungere profondità maggiori, con conseguenti costi più elevati) e l’installazione di un maggior numero di pompe di calore.
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