Il programma Aurora
Il Programma Aurora dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è un programma a lungo termine per l’esplorazione del Sistema Solare che culminerà con il primo viaggio umano su Marte nel 2030 e vedrà anche un ritorno dell’uomo sulla Luna. Parallelamente si cercheranno tracce della presenza di vita nel Sistema Solare, infatti la maggior parte delle missioni del programma trasporteranno sofisticati strumenti in grado di scovare anche le più piccole tracce biologiche.
Nella prima fase del programma verranno lanciate le prime missioni robotiche e sviluppate e collaudate tecnologie per il supporto della vita su un pianeta extraterrestre.
Successivamente si porranno le basi per l’atterraggio degli astronauti sulla Luna dove verranno collaudate in-situ le tecnologie necessarie per la successiva spedizione umana su Marte, prevista nella terza e ultima fase del programma.
Il primo problema da affrontare sarà lo sviluppo di sistemi di riciclaggio di aria e acqua e, andando ancor più in là, l’estrazione delle risorse direttamente dal pianeta in cui si atterra.
Facciamo un esempio: sulla Luna l’ossigeno potrebbe essere estratto da minerali, mentre su Marte dall’ossido di carbonio.
Ma prima ancora di pensare di sfruttare le risorse di un pianeta per la sopravvivenza umana sarà necessario risolvere il problema della lunga permanenza nello spazio per viaggi spaziali di lunga durata. Non è certamente pensabile portare da casa tutte il materiale necessario per la sopravvivenza. Per esempio, un equipaggio di 6 persone che faccia un viaggio di 3 anni per Marte richiederebbe un carico di 33 tonnellate più i materiali di rifiuto. Sarà necessario sviluppare tecnologie che permettano di riciclare gli elementi fondamentali per la vita da elementi di scarto.
Il progetto MELISSA (Micro-Ecological Life Support System Alternative) studia proprio come, utilizzando micro-organismi e piante superiori, ricostruire un ciclo vitale che è fondamentale per la sopravvivenza di uomini, piante e batteri.
Melissa è un laboratorio composto da cinque compartimenti addetti a specifiche
funzioni, colonizzati da batteri termofili anaerobici, batteri fotoeterotrofi, fotosintetici e piante superiori (orzo, patate, soia, spinaci, lattuga e cipolle).
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