Risparmio idrico in agricoltura
Spesso gran parte dell’acqua attinta per scopi irrigui non arriva alle colture, a causa di perdite lungo le tubature che la trasportano dal punto di prelievo ai campi. Dell’acqua che arriva ai campi, solo una parte viene utilizzata per la crescita delle colture, la restante viene persa per evapotraspirazione e per infiltrazione nel terreno. Per risparmiare acqua in agricoltura esistono diverse strategie, che, integrate fra loro, possono incrementare il risparmio idrico.
Una delle maniere più efficaci per evitare di sprecare acqua è quella di irrigare le colture in base alle reali esigenze della pianta e nel giusto momento. Una precisa valutazione dei volumi d’acqua e dei tempi di irrigazione, rendono più efficiente l’uso dell’acqua, poiché si riducono i volumi necessari per il raggiungimento delle migliori produzioni. Il calcolo del bilancio idrico delle colture è il metodo più preciso, economico e semplice per valutare la quantità d’acqua necessaria a colmare la differenza tra l’acqua consumata dalle colture per evapotraspirazione e quella che giunge alle piante con le piogge, dalle falde superficiali e per risalita capillare nel terreno. Questo metodo, pur essendo preciso, è laborioso e spesso difficilmente applicabile, specialmente nei periodi di massimo lavoro di un’azienda agricola. Per questo motivo sono stati ideati dei software che indicano giornalmente agli agricoltori quando e quanto irrigare le diverse colture.
Il riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione è una possibilità che offre grandi vantaggi, soprattutto a fronte della crescente urbanizzazione. Le acque reflue urbane, opportunamente trattate, possono essere convogliate verso le aree agricole per l’irrigazione. Le acque reflue, inoltre, forniscono alle colture anche azoto, parte del fosforo e del potassio necessari per la produzione agricola. Il riutilizzo delle acque reflue limita il prelievo delle acque superficiali e sotterranee, riduce l’impatto degli scarichi sui fiumi e favorisce il risparmio idrico.
L’irrigazione a goccia rappresenta uno dei metodi irrigui più efficienti e sostenibili perché permette di indirizzare l’acqua solo dove serve, ovvero alla base della pianta, vicino alle radici. E’ un sistema molto più efficiente dei comuni sistemi a pioggia, che spargono acqua sull’intero campo, anche dove non è necessario, con conseguente spreco della risorsa idrica. Dove è stata introdotta questa tecnica si è registrata una riduzione del consumo di acqua compresa tra il 30% e il 60%.
Il passaggio da un metodo caratterizzato da elevate perdite ad uno capace di determinare la massima efficienza d’utilizzazione rappresenta, quindi, una strategia indispensabile per il risparmio idrico agricolo. L’abbinamento di un sistema irriguo alle caratteristiche della coltura e del terreno non è però mai casuale, infatti, nessun sistema irriguo si adatta perfettamente a tutte le situazioni, ma ognuna di esse richiede particolare attenzione, per individuare il sistema irriguo ottimale. Nella realtà di campo, quindi, non tutte le colture sono, per esempio, utilmente irrigabili per aspersione, e per molte altre è difficile o antieconomico passare all’irrigazione a goccia. Ogni sistema può e deve essere impiegato in maniera corretta, adottando tutti gli accorgimenti possibili per consentire il raggiungimento della sua migliore efficienza.
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